Cacciari sull'esclusione di Zelensky da Sanremo «Basta ipocrisie»
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Cacciari sull’esclusione di Zelensky da Sanremo «Basta ipocrisie»

Massimo Cacciari

Massimo Cacciari interviene sulle polemiche circa la presenza di Zelensky al festival di Sanremo, poi predice le sorti del conflitto.

In vista del festival di Sanremo che si terrà a breve, sono sorte alcune polemiche circa la partecipazione del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Secondo alcuni il festival di Saneremo non dovrebbe ospitare il presidente di un Paese in guerra in quanto non sarebbe un’occasione adatta. Qualcuno infatti non considera opportuno porre questioni politiche al centro del teatro Ariston.  

Massimo Cacciari
Massimo Cacciari

A fare reclamo nei confronti della Rai è stata l’Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi, organismo iscritto al Cncu e riconosciuto dal ministero delle Imprese. L’associazione avrebbe inviato una formale diffida indirizzata alla Rai nella quale viene richiesto di escludere dalla partecipazione il presidente Zelensky. 

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Alla luce della diatriba è intervenuto anche Massimo Cacciari, filosofo, ex sindaco di Venezia e parlamentare. Secondo Cacciari la presenza di Zelensky non influenzerebbe minimamente il festival. Le sue dichiarazioni in un’intervista rilasciata a Il Giornale: «Ma dai, ma per l’amor di dio, non ho mai guardato quella roba in vita mia, figurarsi se lo faccio stavolta perché c’è o non c’è Volodymyr Zelensky». 

Secondo Cacciari la polemica sorta «è di una ipocrisia ridicola – dice – . È in corso una guerra, e noi in siamo parte in causa di quella guerra. Con la decisione di inviare carri armati e sistemi di difesa siamo a tutti gli effetti partecipi: non combattiamo direttamente, ma siamo in guerra. E la propaganda è strumento essenziale di ogni evento bellico, basta ricordare le produzioni cinematografiche di Hollywood durante la Seconda guerra mondiale. Può anche farci schifo la propaganda mischiata alle tragedie, ma in tempi di guerra è inevitabile. Di che ci stupiamo?». 

«Russia inevitabilmente sconfitta»

Poi la previsione circa l’andamento del conflitto. «La Russia sarà inevitabilmente sconfitta, non ha alcuna via d’uscita se non cambia la propria leadership cleptocratica e insensata. L’oligarchia corrotta di Mosca non vuole perdere la faccia ritirandosi, ma dopo la follia prepotente di Putin che ordina l’invasione dell’Ucraina, sottovalutando l’incredibile forza del nazionalismo di Kiev, non hanno alcuna speranza di cavarsela. La guerra andrà avanti fino al patatrac della Russia. E gli Usa stanno semplicemente facendo il loro mestiere di impero globale: per loro la sfida decisiva non è certo la Crimea, né l’Ucraina», dice a Il Giornale.

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ultimo aggiornamento: 29 Gennaio 2023 11:31

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